Teatro Alegre
La compagnia è stata fondata nel 1985 da Georgina Castro Küstner e Damiano Privitera. In quell'anno mettono a frutto il lavoro svolto all'interno della burattineria spagnola nel Gruppo Taller de Marionetas di Barcellona, dove il linguaggio del Teatro di Figura è vissuto come mezzo di espressione vitale, che riguarda l'essenza stessa della propria esistenza.
Naturalmente l'impostazione, diremmo l'imprintig, ricevuta è quella di un discorso stilistico moderno, in chiave farsesca ma non tradizionale, anche perché in Spagna quella visione classica è stata, malauguratamente, scavalcata a piè pari.
Dopo queste esperienze molto importanti con la compagnia spagnola, si ricorda una eclatante presenza al Festival Mondiale di Charleville Mezieres del 1982, intraprendono, ritornando in Italia, una strada a ritroso, una via per ricercare i fondamentali di un teatro dei burattini e delle marionette coerente si, ma radicato in quello che è il “mestiere” del burattinaio tradizionale.
Ripartono dalla Guarattella napoletana, prima visione moderna del burattino, testo e tecnica risalenti al '600 , che si riproduce da allora, senza perdere in brillantezza, in modo quasi identico, attualizzando frizzi e lazzi del personaggio per antonomasia della commedia dell'arte italiana: Pulcinella.
L'impulso creativo che ricevono dallostudio della “maniera classica”, sfocia in spettacoli completamente innovativi, dove la poetica ne è padrona e la tecnica, con le marionette da tavolo, è ricercata, raffinata, un'emulazione di attori lignei, quasi a ribadire la filosofia di Edward Gordon Craig, dell'idea sulla super marionetta.
Il loro giornale di bordo contiene le tracce delle presenze in importanti festival e teatri d'Europa. La qualità dei loro spettacoli è stata la via maestra che li ha condotti, e anticipati, nei porti dell'immaginario, per promuovere la poesia e la metafi sica della marionetta.
______________________________________________
I componenti del Teatro Alegre cercano una forma teatrale fatta di armonia tra forza di gravità, marionetta e anima del manipolatore.
Cercano di condensare in una marionetta, nella sua faccia e nei suoi trucchi un idea drammaturgica, il punto di incontro e sintesi di tutto quello che avverrà in scena e che servirà a far nascere emozioni nello spettacolo di marionette. Il luogo dove si deve formare e crescere il discorso teatrale marionettistico é il laboratorio, tra legni, stoffe e ferri, certo evitando che questo diventi “l'artigianato della marionetta” ma comunque ne diventi una caratteristica.
Pensano poi che tra un attore e un marionettista vi siano delle profonde differenze: un attore l'anima la tiene dentro di sé, il marionettista deve farla uscire da se e farla entrare in un pupazzo di legno e stoffa.
Il Teatro Alegre non puntualizza ne etichetta; cerca di trovare un'identità della marionetta, una sua espressione semplice e lineare, che sia “cornice “ o punto di partenza per tutte le comunicazioni e messaggi possibili, sicure di arrivare a destinazione, capite nella loro essenza, nell'intenzione del mandatariomarionettista.