Guarattella, la poesia

Questo tipo di spettacolo fa parte del teatro tradizionale dei burattini italiano, ed ha un nome particolare: "GUARATTELLE NAPOLETANE". La recitazione é dal vivo; usiamo in particolare la pivetta, uno strumento tradizionale dei burattinai che interpretano Pulcinella e tutti i suoi cugini europei ( Punch in Inghilterra, Policinelle in Francia, Don Roberto in Portogallo, ecc...). I dialoghi sono ridotti all'essenziale e la comprensibilità della storia é garantita dall'azione dei burattini.
Lo spettacolo è adatto soprattutto ad occasioni di piazza e di feste, in quei luoghi dove forse il pubblico vuole e può recepire un messaggio forte, istantaneo, spontaneo. La sopravvivenza di questa antica arte è dovuta a questa sua “umiltà” , a questo suo sapersi adattare alle situazioni più difficili, fuori dagli spazi usuali delle sale e teatri importanti, conquistando comunque il riconoscimento d’essere uno dei maggiori atti poetici di tutto il teatro.

Nella baracca classica, un metro per un metro ed anche meno, Pull’c’ne, come correttamente si pronuncia in napoletano, canta Il suo amore per Teresina. Questo é difeso, negato, invidiato, rubato e arrestato, ma con il suo bastone, Pulcinella, spacca e rompe, difende e infilza. I personaggi sono i tipi fissi della Commedia dell'Arte.
Il Cane, fedele esecutore degli ordini del Padrone viene sonoramente bastonato. Il Guappo, in un conflitto territoriale, verrà anche lui “zittito”.
La Morte si presenta alla fine dello spettacolo pronta ad intimorire Pulcinella, che a sua volta riesce a burlarsi di lei accettando un appuntamento per la storia successiva.

Per tutti i tipi di pubblico, riesce nell’affascinante e misterioso compito di coinvolgere bimbi e genitori, giovani e no, paiati e spaiati, uomini e caporali.